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XANTELASMI SENZA INTERVENTO CHIRURGICO E SENZA RECIDIVE Parecchi anni orsono, il dottor Fippi ha messo a punto una
metodica non invasiva che permette di eliminare senza chirurgia e senza
recidive sulla parte trattata gli Xantelasmi.Come dice il nome stesso si tratta di lesioni giallastre (xantos=giallo) che tendono ad invadere sia le palpebre superiori, sia le inferiori sia il contorno occhi. Diversamente da quanto si crede non esiste una correlazione tra xantelasmi e alti valori di colesterolo nel sangue. Trattate con la classica chirurgia, queste formazioni giallastre, tendono a recidivare, presentando una serie di inconvenienti post operatori che, anche se minimi, creano disagio e preoccupazione sia al paziente sia al chirurgo. La Chirurgia non Ablativa mediante Plasma agisce per sublimazione ed evita qualsiasi tipo di complicanza o di effetto collaterale indesiderato. Per eseguire l’intervento di chirurgia non ablativa, non serve applicare creme anestetiche. La parte trattata deve essere detersa delicatamente dopo ogni passaggio di strumento al plasma. Non si avrà mai sanguinamento e quindi nessun tipo di cicatrice. vedi anche: BLEFAROPLASTICA NON INVASIVA Nella animazione si apprezza lo splendido risultato ottenuto con una seduta di chirurgia al plasma. Nella prima foto, paziente ad occhi aperti per valutare il volume di materiale da sublimare. Nell'ultima, ad occhi chiusi, per verificare l’assenza di qualsiasi discromia o cicatrice. |
| Oggi, infatti, grazie alla chirurgia al Plasma, l’intervento
è semplificato al massimo. Non è necessario anestetizzare la parte, non si causa arrossamento della palpebra, non si avrà mai sanguinamento e, particolare non trascurabile, non si deve applicare alcun tipo di medicazione, tranne l'utilizzo di un collirio a base di benzalconio al solo scopo di disinfettare la parte. Il paziente dovrà lavarsi come sempre, asciugare la parte tamponando con un fazzoletto di cotone, avendo l'accortezza di non strofinare. La parte trattata apparirà come se avessimo usato una matita per trucco a coprire il giallo dello xantelasma. Appena terminato il trattamento, il paziente potrà riprendere la propria attività senza alcun tipo di problema, fatta eccezione di un lieve rossore dovuto al passaggio del cotone utilizzato per rimuovere i depositi carboniosi, che scomparirà dopo alcune ore. I risultati sono eccellenti e senza effetti indesiderati o complicanze a patto che l’operatore osservi le più elementari norme di prudenza. Appoggiarsi sempre su un piano osseo per minimizzare eventuali movimenti repentini del paziente, intervenire sempre su piccole aree alternando le zone. |
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Per consentire lo smaltimento dei
vapori di sublimazione, utilizzare un aspiratore di fumi, far tenere
sempre chiusi gli occhi al paziente, farli aprire e chiudere di tanto in
tanto per valutare la diminuzione di volume della parte trattata,
rimuovere delicatamente i depositi carboniosi con del cotone garzato
appena inumidito di disinfettante per evitare colature. |
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Si dovrà avere sempre l’accortezza di agire su aree non contigue per consentire lo smaltimento dei vapori della sublimazione del materiale che stiamo asportando e per evitare il benché minimo surriscaldamento della parte. Ricordiamo al paziente di tenere chiusi gli occhi durante il trattamento per evitare il contatto con i fumi di sublimazione che potrebbero irritare la cornea, anche se non vi è alcun reale pericolo in caso di contatto, solo un antipatico bruciore. Si osservi che la parte trattata, in molti soggetti, anche dopo alcuni mesi, si presenta leggermente più chiara dei tessuti circostanti. Questa lieve differenza di colore tende a normalizzarsi, anche se con ovvie differenze individuali, in circa un anno, trascorso il quale non si apprezzeranno differenze con i tessuti circostanti. ![]() ![]() ![]() |