Ambulatorio Medico Autorizzazione N°3866/89 Comune di Roma
Dott. Giorgio Fippi Medico Chirurgo (Curriculum) - Viale della Marina 9 - Lido di
Roma
lunedì e martedì tel.
06 56.324
836 solo emergenze 3483339648
Rughe Zigomi Lifting
A sinistra la
tecnica Pled catodico che si affianca, potenziandola, alla
tecnica del 4-Shaping.
Sempre con la certezza di non
causare la tanto "discussa" fibrosi che ho sempre
combattuto e che oggi sono molti a cercare di non
causarla.
4-Shaping, una
valida alternativa ai fili di sospensione e ai
filler.
Il
4-Shaping è una tecnica non invasiva che rientra in quel grande
capitolo della Chirurgia nano Ablativa messa a punto dal prof. Giorgio
Fippi. Grazie a questa tecnica, oltre ad aumentare le volumetrie
carenti con la ricostruzione volumetrica autologa, si possono sollevare
per trazione quelle parti somatiche che, sottoposte alla trazione
esercitata dalla forza di gravità o alle sollecitazioni meccaniche
posturali, hanno ceduto assottigliando il derma. L'aumento volumetrico
autologo consiste essenzialmente in un microscopico auto trapianto (senza
espianto) di tessuto per trazione, anche se forse sarebbe meglio
parlare di auto impianto. L'intervento si esegue mediante un sottile
ago da agopuntura nel quale si fa scorrere una corrente programmabile nei
parametri fondamentali (Pulse Width e Pulse Repetition Rate) miscelata con
una galvanica ad alta tensione e limitata in corrente. Queste correnti
miscelate, potenziate dalla loro azione sinergica, sono regolate a
un’intensità tale da non essere percepite dal paziente anche se, in certi
punti particolarmente sensibili e in pazienti agofobici, possono risultare
leggermente fastidiose. Comunque, già dalla seconda infissione
dell'ago, sotto la spinta emozionale per il bel risultato ottenuto, il
paziente agofobico tollera meglio il trattamento che anzi vorrebbe in più
punti. Queste
correnti miscelate, potenziate, hanno la funzione di disidratare
leggermente le fibre elastiche del derma permettendo di agganciare all'ago
fibrina elastina e collagene. Una volta agganciati, i componenti del
derma, si avvolgono con estrema delicatezza fino a ottenere una sorta di
fuso di materiale autologo che è visibile al movimento dell'ago. L'ago
deve essere ruotato sia in senso orario sia in senso opposto fino a
percepire la resistenza offerta dal derma alle nostre manovre. La
trazione esercitata deve essere tale da ottenere il volume desiderato di
fibre, assottigliandole, ma senza mai strapparle. I liquidi devono
essere eliminati osmoticamente per deprivazione salina mediata dalle
correnti, per evitare lo srotolamento delle fibre elastiche e del
collagene. La corrente elettrica deve avere caratteristiche idonee a
far migrare parte dei sali interstiziali che, se presenti, altererebbero
la durata nel tempo dei risultati ottenuti. Diversamente da altre
tecniche di autotrapianto, che espiantano una parte di tessuto per poi
impiantarle nelle zone carenti, con il 4-Shaping ci si limita ad
assottigliare la parte donatrice che riprenderà i volumi iniziali nei
ventotto giorni successivi al trattamento, mentre la parte ricostruita,
raggiunge volume definitivo dopo circa sette giorni per mantenerlo a
lungo. Tre
sono le tecniche utilizzate con il 4-Shaping. Arrotolamento: si
infigge I'ago perpendicolarmente al solco, si ruota di 180' e dopo una
breve erogazione di corrente, si solleva la parte e dopo alcuni secondi si
ruota di qualche grado in senso antiorario, quindi si sfila. La
manovra va ripetuta in più punti in base alle necessità del caso.
Mediante questa tecnica si ottiene un risultato estremamente naturale.
Per estroflettere la mucosa del labbro ruotandola verso I'esterno si
deve premere delicatamente con un puntale a sfera in più punti il labbro
fino a trovare quello che aumenta la convessità della mucosa. Quindi
si infigge esattamente il punto trovato per creare il fuso. Altra
tecnica è quella della treccia: si utilizzano due aghi, si infigge il
primo a quarantacinque gradi rispetto all'asse della ruga da trattare e
dopo aver erogato le correnti miscelate, si arrotola il primo fuso senza
aver sfilato il primo ago, si infigge il secondo esattamente al centro
del fuso appena formato con il primo ago e si eroga corrente per poi
arrotolare il secondo fuso intrecciando le fibre del primo. Ora si
sfila il primo ago per reinserirlo nel secondo fuso e cos'ì via. Con
questi fusi perpendicolari tra loro si ottiene una treccia nel derma che
permette di sollevare il fondo della depressione con un risultato duraturo
nel tempo. Ultima tecnica il piercing, l’ago va infisso sotto la parte
da sollevare per poi fuoriuscire come un piercing. A questo punto
l'operatore ruota l'ago, dopo aver erogato corrente per alcuni istanti,
fino a ottenere una specie di fuso nel derma, quindi ruota di alcuni gradi
in senso opposto per sfilare l'ago sganciandolo dal fuso. La tecnica
piercing si utilizza per le volumetrie di labbra e zigomi. In molti casi si
deve operare una sorta di trama e ordito per evitare che il paziente,
appena terminato il trattamento, con la mimica del viso, sorridendo o
ammiccando, possa far srotolare il fuso appena formato rendendo inefficace
il trattamento. Il volume che dura nel tempo è quello che si osserva
appena sfilato l'ago dai tessuti, poi nei minuti successivi inizia una
reazione infiammatoria dovuta al trauma dell'ago. Questi volumi un po’
arrossati sono la fisiologica reazione dei tessuti che scompare in
poche ore, mentre il volume visto appena sfilato l'ago rimarrà per mesi o
anni a seconda della mimica del soggetto. Una seconda tecnica di
utilizzo del 4-Shaping, permette di intrecciare le fibre elastiche
del derma ottenendo dei fili di sospensione dermica con risultati
strepitosi e duraturi. Il 4-Shaping Twist & Wrap é una delle
tecniche combinate per ottenere fili di trazione nel derma realizzati a
partire dal derma stesso sfruttando l'intreccio e l'aggancio delle fini
strutture dermiche realizzate grazie al nostro ago d'agopuntura e dalle
correnti potenziate in sinergia. Con questo impiego professionale del
4-Shaping eviteremo tutte le manovre che si fanno per inserire i
classici fili di sospensione sia riassorbibili sia permanenti con tutte le
difficoltà e i rischi connessi a questi materiali. Eviteremo di
incidere il cuoio capelluto, di inserire la cannula pilota e
principalmente di lasciare nel derma corpi estranei riassorbibili e
non. La tecnica del 4Shaping Twist & Wrap si applica sia per
ottenere un lifting con aumento di volume (tecnica pinch) sia per liftare
la cute in vari distretti. I risultati ottenuti si mantengono per molto
tempo tranne nei casi di parti soggette a sollecitazioni continue e
ripetute. Per questo i pazienti devono essere educati a evitare quegli
atteggiamenti posturali e quelle abitudini che inficerebbero la durata dei
risultati ottenuti.
4SHAPING:
ricostruzione volumetrica autologa del viso e del
corpo.
Per il 4-SHAPING, la “ricostruzione volumetrica autologa”, si utilizza un apparato in grado di erogare una corrente
programmabile nei parametri fondamentali (Pulse Width e Pulse Repetition
Rate) miscelata con una corrente galvanica ad alta tensione e limitata in
corrente. Si potrebbe anche miscelare a queste due correnti una terza
corrente idonea all’apertura dei poro-canali di membrana ad una frequenza
specifica. (foto-3)(foto-4)Queste correnti miscelate, potenziate dalla
loro azione sinergica, regolate ad una intensità tale da non essere
percepite dal paziente se non in certi punti particolarmente sensibili,
devono essere applicate ad un ago non schermato da agopuntura, di quelli
con manico metallico da dodici o quindici centimetri allo scopo di far
aderire le fibre elastiche del derma al corpo dell’ago. Una volta
agganciate e leggermente disidratate, grazie a questo pool di correnti in
sinergia, le fibre elastiche devono essere avvolte con estrema delicatezza
fino ad ottenere una sorta di fuso di materiale autologo che è visibile al
movimento dell’ago. La trazione esercitata con l’ago deve essere tale
da ottenere un certo volume di queste fibre senza mai strapparle. La
corrente elettrica deve avere caratteristiche idonee ad agganciare le
fibre elastiche del derma e far migrare parte dei sali interstiziali che
altererebbero la durata nel tempo dei risultati ottenuti. Infatti,
diversamente dalle altre tecniche di autotrapianto, ci si limita ad
assottigliare la parte donatrice per rigonfiare le volumetrie in
minus. Le strutture donatrici, assottigliate, riprendono i volumi
iniziali nei ventotto giorni successivi, mentre la parte ricostruita,
raggiunge il volume definitivo dopo circa sette giorni per mantenerlo a
lungo. Per spiegare questo fenomeno basta riferirsi ai derma espander,
una sorta di palloncini che il chirurgo gonfia sotto la pelle del paziente
per ottenere del tessuto da trapiantare asportandolo con la tecnica del
lembo a losanga. La parte donatrice in questo caso riprende lo spessore
iniziale mentre, come ovvio, presenta una cicatrice lineare al centro
dovuta alla sutura per il lembo asportato. Ovviamente con la nostra
tecnica non avremo cicatrici ne avvallamenti dal momento che operiamo
degli spostamenti volumetrici molto piccoli del sottocutaneo senza
strappare o asportare materiale. Il risultato è estremamente
naturale. Possiamo ottenere volumi importanti semplicemente sfruttando
gli stessi componenti del derma senza alterare la fisionomia e senza
provocare scalini o ponfi. Il paziente non deve percepire alcun tipo di
sensazione o fastidio al passaggio della corrente. L’erogazione della
corrente deve avvenire per il tempo strettamente necessario a permettere
l'aggancio delle fibre del sottocutaneo utili per ottenere i volumi
desiderati. I liquidi devono essere eliminati osmoticamente per
deprivazione salina mediata dalle correnti, per evitare lo srotolarsi
delle fibre e del collagene. Fondamentale
per risultati duraturi, applicare prima la corrente poi ruotare nel verso
opportuno l’asse dell’ago e alla fine sfilarlo con decisione dopo averlo
ruotato di pochi gradi in senso opposto. L’operatore deve:
Interlacciare le fibre, infiggere aghi elettrodo con decisione senza dare
dolore, sapersi fermare esattamente quando ci si accorge se il paziente
sente fastidio o dolore, erogare la corretta quantità di corrente solo nei
punti che ne hanno reale necessità, senza farsi prendere la
mano. Ricordarsi che per le rughe periorbitarie e nelle zone di cute
molto sottile non si deve ruotare l’ago per più di 360 gradi per evitare
anelli di connettivo che potrebbero essere visibili tipo catena di
rosario. Acquisire quella sensibilità che, ci avverte quando le fibre
che stiamo arrotolando stiano per distaccarsi (cosa che non deve avvenire
mai, altrimenti ci troveremo un altro vuoto da colmare), e quando sia
giunto il momento di sfilare l’ago. Alla fine, anche un occhio esperto,
non sarà in grado di riconoscere dove sia stato effettuato il trattamento
estetico anche se i volumi ottenuti siano importanti. L’innovazione
consiste nel non aver inserito materiali estranei che spesso creano
problemi. Per spiegare il meccanismo di questa tecnica, immaginiamo di
inserire un perno di metallo in una rete formata da tanti elastici di
gomma. (foto-6)Se ruotassimo questo perno in mezzo agli elastici,
scivolerebbe senza provocare alcun effetto meccanico. Ora, applicando
il nostro mix di correnti, faremo aderire al nostro perno gli elastici,
riuscendo ad ottenere un fuso del volume desiderato. Ovviamente non si
deve esagerare con la trazione per evitare di strappare gli
elastici. Il perno di cui sopra corrisponde al nostro ago, mentre la
rete di elastici di gomma corrisponde ai componenti del derma. I
risultati sono eccellenti sia per la durata praticamente definitiva sia
per l'estetica decisamente naturale. Nelle rughe sottili,
periorbitarie e perilabiali, una volta inserito l'ago, è sufficiente
erogare corrente solo per pochi istanti senza ruotarlo. Nel caso delle
nasogeniene e delle nasolabiali, si utilizza la tecnica a zig zag che
permette un massiccio impianto dai tessuti circostanti, sempre senza
espianto.
Si infigge l'ago sul piano
cutaneo ma non lungo l'asse della ruga, prima sotto il lato destro per poi
dirigere verso sinistra passando sotto il fondo della stessa.
Tre
sono le tecniche da utilizzare:
Tecnica
dell’arrotolamento. Infiggere l’ago perpendicolarmente al solco,
ruotarlo di centottanta gradi e dopo breve erogazione di corrente,
sollevare la parte e dopo alcuni secondi ruotarlo di qualche grado in
senso anti orario, e quindi sfilarlo. Questa manovra dovrà essere
ripetuta in più punti in base alle necessità del caso. Mediante questa
tecnica si ottiene un risultato estremamente naturale. Per
estroflettere la mucosa del labbro ruotandola verso l’esterno dovremo
premere delicatamente con un puntale a sfera in più punti il labbro fino a
trovare il punto che aumenta la convessità della mucosa. Quindi
infiggeremo esattamente il punto trovato per creare il fuso.
Tecnica della treccia. Si utilizzano due aghi, si infigge il primo a 45
gradi rispetto all’asse della ruga da trattare e dopo aver erogato le
correnti miscelate si arrotola il primo fuso. Senza aver sfilato il
primo ago, si infigge il secondo esattamente al centro del fuso appena
formato con il primo ago e si eroga corrente per poi arrotolare il secondo
fuso intrecciando le fibre del primo. Ora si sfilerà il primo ago per
reinserirlo nel secondo fuso e così via. Con questi fusi perpendicolari
tra loro otterremo una vera e propria treccia nel derma che ci permetterà
di sollevare il fondo della depressione con un risultato duraturo nel
tempo.
Tecnica del Piercing. L'ago dovrà essere infisso sotto alla parte
da sollevare per poi fuoriuscire esattamente come un piercing. A
questo punto l'operatore ruoterà lago, dopo aver erogato corrente per
alcuni istanti, fino ad ottenere una specie di fuso nel derma quindi
ruoterà di alcuni gradi in senso opposto per poter sfilare l’ago. La
tecnica piercing si utilizzerà per le volumetrie di labbra e zigomi. In
molti casi si deve operare una sorta di trama e ordito per evitare che il
paziente, appena terminato il trattamento, con la mimica del viso,
sorridendo o ammiccando, possa far sciogliere, srotolare il fuso appena
formato rendendo inefficace il trattamento. Il volume che durerà nel
tempo è quello che si osserva appena sfilato l’ago dai tessuti, poi nei
minuti successivi inizierà una reazione infiammatoria dovuta al trauma
dell’ago.
Questi volumi un po’ arrossati sono la
fisiologica reazione dei tessuti che scomparirà in poche ore, mentre il
volume visto appena sfilato l’ago rimarrà per mesi o anni a seconda della
mimica del soggetto. Nelle cicatrici depresse, nelle post acneiche e da
varicella, il volume ottenuto con il 4-shaping è definitivo mentre le
rughe da espressione, anche se alcune possono scomparire definitivamente,
solitamente si ripresentano a distanza di mesi o di anni in base alla
mimica del soggetto. Precauzioni e consigli: Evitare formazioni
neviche, virali, micotiche e vasi. Non esercitare trazione o rotazione
in presenza di dolore per la possibile formazione di ematomi. Nelle
rughe profonde e nelle depressioni ipodermiche, infiggere l'ago-elettrodo
lateralmente al fondo ed arrotolare fino alla formazione di un fuso delle
dimensioni idonee al riempimento della parte. Se il solco risulta
particolarmente depresso, sempre infiggendo dai lati, si deve formare un
fuso perpendicolare al solco in modo da ottenere con i precedenti una
struttura ad H, simile a punti di sutura. Si otterrà un riempimento in
diagonale per tutta la lunghezza della depressione. (foto-1)Nel caso
delle labbra i risultati sono estremamente duraturi, anche parecchi anni,
mentre per il cosiddetto codice a barre, quelle rughe a raggiera che si
evidenziano pronunciando in modo esagerato la vocale "U", spesso si deve
re intervenire a distanza di alcuni mesi. (foto-2) Per un risultato
ottimale è assolutamente necessario rispettare la tecnica ed i punti di
infissione dell'ago oltre ai tempi di erogazione del mix di corrente
elettronica. Naturalmente, nelle aree donatrici, il tessuto si rigenera
perfettamente dato che le fibre stirate del sottocutaneo non sono state
danneggiate o asportate, ma solo assottigliate. È l'insieme di tanti
piccoli filamenti che ci permette di ottenere questi risultati.
Durante la seduta di 4-shaping, invito sempre ad osservare il
risultato ottenuto appena allontanato il microago dalla parte, perché
quello sarà il risultato che si avrà a distanza di giorni, mesi o anni.
Ogni ruga deve essere trattata almeno quattro volte per ottenere un
risultato eccellente. Le sedute non possono essere effettuate se non
siano trascorsi almeno ventotto giorni.
Prof. Giorgio
Fippi
Rughe da espressione
particolarmente datate e discheratosiche, se trattate con filler,
sollevato il fondo, presentano due antiestetici cordoncini callosi, dovuti
ai due margini che urtandosi nel tempo hanno provocato una pseudo
callosità. La tecnica consiste nel trattare i soli margini
senza coinvolgere il fondo della ruga, permettendone il
sollevamento.(Un esempio è visibile nell’ingrandimento
cerchiato in azzurro. - FOTO A SINISTRA -)
Nel caso di
piccole rughe d’espressione molto datate e dai
bordi discheratosici, nel “codice a barre” di
vecchia data e nelle piccole cicatrici lineari
post traumatiche, si effettueranno degli spot
puntiformi.
Questo caso serve a
comprendere l’indicazione per questa tecnica.
Sono stati trattati solo i margini(frecce nere) e gli
pseudo cordoni(frecce bianche)
Risultato a tre mesi di due
sedute
Detti
punti di combustione superficiale dei corneociti, dovranno essere distanti
almeno un millimetro l’uno dall’altro, in modo tale da non generare una
crosta unica che potrebbe fratturarsi.
Naturalmente i piccoli puntini possono essere eliminati subito
strofinando delicatamente del cotone inumidito
con citrosil verde (in
effetti si tratta solo di
uno strato sottile di carbone
dovuto alla sublimazione
delle cellule morte dello
strato corneo superficiale).
dosi dare dei
mini avvallamenti. foto a dx appena finito(gentile concessione
dott. Franco Pisano
L’effetto sarà immediato ed estremamente
gratificante.
Tre o quattro giorni dopo il
risultato sarà perfetto e si
manterrà per molti mesi o
anni, in base alla mimica del
soggetto.
Non si deve
fare anestesia o applicare medicazioni.
Unica
accortezza lavare la parte con del sapone di Marsiglia ed asciugare la
parte tamponando con l'asciugamano pulito e asciutto.
poi si
disinfetterà la parte con de disinfettante a base di benzalconio
reperibile in qualsiasi farmacia.(per gentile concessione del prof. Franco
Pisano)
Si può
applicare del fondotinta e riprendere immediatamente dopo il trattamento
le proprie attività.
Un altro caso condotto con grande professionalità dal
collega ed amico dott. Paolo Arca, che ha applicato con creatività e senso
estetico la mia tecnica.
Anche in questo caso i piccoli puntini possono essere
eliminati subito strofinando delicatamente del latte detergente o con una
crema antisettica.
Il fastidio per la paziente è trascurabile e non
merita l’applicazione topica di anestetico.
Nelle foto
paziente appena terminato il trattamento, i piccoli puntini neri
si eliminano con una crema antisettica e la paziente torna a casa
con del fondotinta che copre perfettamente i piccoli
puntini rosa che sette giorni dopo si
attenueranno
Foto sette
giorni dopo.
Risultato ad un anno
dal trattamento che in genere dura
pochi minuti, non è doloroso
e, cosa più importante, non
vi è sanguinamento o
frost.
Se confrontata con la foto iniziale si apprezza il risultato ottenuto
in una sola applicazione di pochi minuti , senza anestetici o materiali
estranei e la eccezionale durata nel tempo di questa tecnica.
Queste foto si riferiscono
a due casi di rughe del labbro superiore trattate con maestria dall'amico
Placido Strano di Pordenone che mi ha autorizzato a pubblicarle sul mio
sito.
Il dottor Strano ha
dimostrato ancora una volta che se un Professionista ama il suo lavoro,
con la sua manualità e il suo senso estetico,con una sola applicazione in
pochi minuti riesce ad ottenere un risultato eccezionale. http://www.beautemedical.it/